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Dall’8 marzo all’8 aprile 2021: giù le maschere

di Anna Rüdeberg Pompei – 

Dopo un anno di ininterrotta pandemia, mi è venuta la voglia di fare una ricerca di quello che poteva essere   il male oscuro del nostro PD, senza guardare altri gruppi politici che comunque costituiscono l’ecologia politica italiana, europea o mondiale. Mi domandavo quali fossero i mali sia quelli che quelli meno. La filosofia semplice del popolo sa riconoscere non solo il male più infido ma ci aiuta nell’ identificalo.  Ho trovato finalmente una sintonia convincente riscontrando una analogia tra il nostro male oscuro e quello   denominato, tanti anni fa da Alessandro Fontana nel suo libro “vizio occulto”. Questo nostro vizio occulto o male oscuro, ispirato ai filosofi e scienziati del XIX e del XX secolo, spiegava nel linguaggio di Fontana che la realtà fisica delle cose terrene è monopolizzata dalle maschere. Se riflettiamo insieme sul dato di fatto che la società è per definizione “società mercantile” dunque legata al guadagno e non “società pedagogica” meno corruttibile, possiamo intuire come la Maschera onnipresente si muova indisturbata. Essa sa regalare gioie appariscenti e agisce sottocoperta determinando divisioni, soluzioni molteplici e corrotte, presentate all’esterno da una maschera sdoganante, decise e nascoste dietro la maschera. Inevitabilmente si viene a innescare la confusione, il dubbio perché ciò che viene affermato pubblicamente non è , non deve corrispondere  (e non solo in politica…) a  ciò che si progetta o si realizza concretamente…anzi deve per forza  rimanere mascherato, lasciando uno spazio infinito a coloro per i quali questa confusione è la vera  risorsa di sopravvivenza, di profitti  da perpetuare (Ilva Taranto) Forse capirete a questo punto, ma già lo sapevate, che a tutto ciò che è semplice  si oppone la nebbia delle cose confuse e complesse  (organizzazione nella lotta contro la pandemia), al mediato si oppone  l’immediato con l’urgenza delle catastrofi (il correre come delle formiche forsennate  intorno alle elezioni invece di fare politica). Sappiamo bene che abbiamo bisogno di idee e progetti unificatrici nel senso del ex pluribus unum a cui si oppongono con inossidabile ostinazione, l’ambiguità mascherata e le soluzioni sdoganate da una democrazia miope e comoda, per sfociare nel populismo. Possiamo a questo punto intuire, forse presumere di conoscere la causa nascosta dei i nostri mali politici, dei nemici interni ed esterni, delle correnti, dei disordini personali, locali, regionali, dove tutto si frantuma a fronte di un nugolo di infiniti elementi, non eliminabili, a causa di interessi piccoli e grandi (planetari) che impediscono ogni tentativo di adesione unitaria. Intanto il tempo continua a cementare le strade della cosiddetta tradizione politica italiana quella dell’ingiustizia a 360°, della corruzione, della povertà: continuità criminale e inaccettabile che blocca e cancella ogni speranza. L’innovazione è permessa solo ai potentati delle società mercantili: industrie farmaceutiche, armi, droga e corruzione da criminalità organizzate.

Questo schema, spero comprensibile, ci conduce immediatamente a capire il perché delle correnti sia di quelle positive senza maschera che di quelle negative con la maschera, e anche del protagonismo ambiguo, se privo di preparazione morale e culturale e,  per natura,  sempre infido.

Il modello supponente “dell’agisco in tuo favore”, “del sono al tuo servizio” appartiene in effetti a un modello mascherato che è quello di operare prevalentemente in favore del proprio interesse, alla maniera snervante di alcuni politici esteri, italiani del passato più o meno recente!

Vorrei sperare, come auspicavo un anno fa nei confronti della incipiente pandemia, che gli aspetti scientifici, economici e sociali si mettano quanto prima in riga: è ora che  il PD sia pronto a  essere determinante nella gestione del Next Generation EU in modo prioritario e controllato mettendolo al riparo dai disastri, dalle maschere. Come medico ne avevo accennato il 27 marzo 2020 Coronavirus: chi è costui? Cosa ne è stato, chi del nostro PD dentro o fuori d‘Italia ha messo in opera una strategia anche piccola?

Parlavo di Responsabilità medico scientifiche: Virulenza del Coronavirus, terapia e vaccinazioni; condizione di salute e di igiene dei cittadini, nell’ambito del focolaio con 1° infezione; Concentramento/Massa degli infetti esposti, noti e non noti, assembramento da cui dipende la diffusione esponenziale, misure di prevenzione.

Responsabilità miste: Vaccinazioni e distribuzioni, politica di controllo anticorpale per immunità di gregge; Fornitura dei dati sierologici/molecolari di controllo, secondo le direttive di chi?

Responsabilità dei governi e collaborazione/ cooperazione internazionale: Grado di informazione, di educazione civica e di disciplina dei cittadini; Sistema sanitario dell’area colpita e sua capacità socioeconomica; Efficacia e realizzazione dei protocolli della pandemia; Organizzazione del sistema sanitario in loco/zona; Capacità organizzativa delle comunicazioni tra sanità e politica e viceversa; Misure economiche e risorse in loco, regione, nazione e geo-continenti; Collaborazione e organizzazione internazionale.

Vagamente disillusa ci auguro tuttavia di avanzare verso un periodo PD posto nelle mani forti di Enrico Letta. Enrico non si lascerà trascinare nella metafora delle maschere, in un ballo in maschera dove lui sarebbe la vittima e non persecutore, ma che si orienterà solidamente al dialogo ampio, capace di arrivare a decisioni condivise e poi chiaramente unitarie. La gente è davvero arrabbiata, vittima designata di una politica populista che nella storia è stata capace di prevalere. Abbiamo tutti bisogno di un nostro impegno che sia capillare e del PD: idee ne abbiamo, proviamo a metterle in campo, togliendoci ogni maschera!  Non dimentichiamo che 13 anni fa avevamo un progetto, u programma, un Codice Etico, lo avevamo mandato a memoria! Molti sono stati gli impicci mediatici, tanta la noncuranza che ce lo hanno fatto dimenticare. Giù le maschere e ricominciamo. Alla prossima settimana.