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L’Italia e l’Unione europea

di Franco Oriti – 

Ogni anno il 2 giugno ci ricorda la nascita della nostra amata Repubblica Italiana e ricorda le origini della nostra storia democratica e parlamentare. Inoltre, ci ricorda quanto siano determinanti i suoi valori democratici che ci permettono di vivere in pace, di esprimerne liberamente il proprio pensiero e di perseguirne sempre un migliore benessere sociale nel rispetto degli altri e con garanzia di giustizia. Mai, quindi, abbassare la guardia e continuiamo a vigilare sul rispetto della nostra bella Costituzione Italiana.
Ricordiamoci, però, che l’Italia è anche uno dei sei paesi fondatori della Comunità Economica Europea (CEE), ora Unione Europea (UE) e che vive, immancabilmente, in un contesto ormai anche globale e sovranazionale. Molto, quindi, c’è ancora da fare e sempre più ogni giorno viviamo problematiche che travalicano i confini nazionali con la necessità di convivere con altri Stati, a livello europeo e internazionale. Salutiamo, quindi, l’avvio recente della “Conferenza sul futuro dell’Europa” dove politici e cittadini possano parteciparvi per istituire, speriamo, una nuova Europa federale, sovrana e, ovviamente, democratica. Stiamo vivendo un momento storico che il Covid-19 ha enfatizzato e accelerato verso la necessità di “comunione convivenza”, di “fare gruppo”, e di “non doverci isolare” per cercare di risolvere alcune questioni fondamentali non risolvibili da soli, questioni sovranazionali come pandemia, inquinamento atmosferico, migrazioni, fame e povertà, guerre e terrorismo internazionale. Auspichiamo che tale Conferenza sia un momento di confronto per permettere ai cittadini, alla società civile, alle forze del lavoro e dell’impresa, insieme agli esponenti delle istituzioni nazionali ed europee, di confrontarsi e di decidere come procedere per adattare le nostre istituzioni rendendole ancora più democratiche per continuare a convivere pacificamente.
L’Unione europea, durante questa pandemia e dopo un inizio di tentennamenti vari, è riuscita, ieri con strumenti come Sure, Mes e ora con “Next Generation EU”, a contrarre debiti e a creare finalmente un inizio di bilancio federale per condividere con i propri Stati membri una certa sovranità fiscale, acquisendo pure nuove competenze, nel campo della salute e della politica economica.
La Conferenza sul futuro dell’Europa dovrà dirci come l’Ue dovrà essere rafforzata, quali riforme saranno da adottare per la revisione dei suoi Trattati e/o se sarà necessario redigerne una Costituzione europea, per poter agire sempre con tempestività ed efficacia in future problematiche che indubbiamente non mancheranno e abolendo finalmente quell’inutile diritto di veto che nulla ha a che fare con la democrazia.
Noi cittadini italiani ed europei dovremo creare quel fronte comune pro-Europa che gli italiani pro-repubblicani avevano creato nella seconda metà degli anni Quaranta del secolo scorso per giungere alla Repubblica Italiana.

È giunto il momento ora di creare un’Europa sovrana, federale e democratica; o ora o mai più! Noi ci siamo e ci saremo.
Buona Festa della Repubblica Italiana!