di Enrico Moroni
Non avrei mai pensato alla mia età di passare un Primo maggio senza le manifestazioni, senza il tradizionale concerto di Roma organizzato dalle sigle sindacali e senza le tante iniziative locali. Eppure, anche in queste condizioni, i valori della Festa dei Lavoratori rimangono intatti, proprio perché la pandemia sta provocando una profonda crisi economica e occupazionale e i temi del lavoro, dei diritti, della dignità delle persone devono essere oggi più che mai posti al centro della politica e delle scelte economiche al fine di evitare che si allarghi il solco tra ricchi e poveri.
In questo periodo noi tutti stiamo a casa, e guardiamo i talk-show alla televisione : siamo quasi diventati esperti – ed é un difetto tutto italiano – del virus e di quali iniziative economiche intraprendere.
Penso invece che i provvedimenti adottati dal governo italiano, per la prima volta posto di fronte ad una situazione così drammatica e primo in Europa, siano stati giusti, sia sul fatto che per un certo periodo bisognava restringere le libertà personali ed anche rispetto alla necessità di chiudere le attività economiche. Queste scelte hanno lo scopo di tutelare il più possibile la vita delle persone e la sostenibilità del nostro sistema sanitario pubblico, che tra l’altro, rispetto a quello di altri paesi europei, ha dimostrato di essere il migliore.
Oggi che la pandemia sta rallentando, il governo sta individuando misure progressive di allentamento delle restrizioni personali ed economcihe. Purtroppo questa discussione, in Italia, sta avvenendo con molte polemiche e strumentalizzazioni ai soli fini elettorali.
Penso anche, come ci dicono i virologi, che il virus non sparirà nel giro di poco tempo, almeno fino a che non ci sarà un vaccino, e quindi, per evitare il ritorno ai drammatici giorni di marzo, é giusto e necessario seguire le indicazioni che la scienza propone. Ossia una ripresa graduale delle attività economiche e personali.
Sul tema della ripresa graduale si é fatto un gran parlare delle cosiddette categorie a rischio (come i pensionati) ; a tal proposito ritengo che la discussione non debba essere tra chi sostiene la clausura per altri mesi e chi si oppone. Vanno invece individuati, a seconda delle zone e delle realtà territoriali, criteri per potersi muovere in sicurezza.
Infine, per tornare a questo Primo maggio, senza poter uscire, ricordo che possiamo però seguire le tante iniziative sui social e in televisione. Tra queste mi permetto di ricordare le interviste a partigiani, a cura del giornalista Gad Lerner, su RaiUno. Interviste che hanno un legame stretto con il Primo maggio, perché grazie a quelle donne e quegli uomini, oggi ultra novantenni, che fecero nella loro giovinezza la scelta di lottare contro il nazi-fascismo, noi viviamo in una democrazia. Quelle stesse persone negli anni successivi hanno continuato a lottare nelle associazioni, nei sindacati, nella politica per difendere la democrazia e i dirtti dei lavoratori. Senza di loro non ci sarebbe stato il Primo maggio. Buon Primo maggio.