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Una storia di fine 2020: Guerra o pace con il Coronavirus?

di Anna Rüdeberg-Pompei

C’era una volta nella penisola italica un modo comune a molte famiglie dominanti di reggere il loro territorio. Una di queste famiglie, ne scelgo una a caso, poteva essere la Famiglia Fieschi fiera e indipendente, ben armata per difendersi e per ampliare il loro benessere. Molte famiglie della Liguria orientale riconoscevano la saggia potenza dei Fieschi insieme si arricchirono con numerose start-up. Risorse innovative consentirono loro di costruire case, ponti. castelli, di estrarre e vendere l’ardesia, di coltivare con successo le poche dure ma fertilissime terre. Il cibo, il vestiario andavano migliorando in quella prima metà del 12simo sec. C’era sempre più lavoro: attrezzi, mobili, tessuti furono   realizzati dalla loro grande abilità manuale e riuscirono a creare un benessere sempre più diffuso. Troppo presto l’incantesimo si ruppe, a catena, non solo sul territorio dei Fieschi ma anche per tante altre famiglie italiane vittime della dilagante perdita dello spirito di   giustizia sociale: basta fare il giro d’Italia di allora, dal 12° al 16° secolo, quando questa evoluzione quasi fisiologica sfocia negli infiniti assolutismi. L’assolutismo prende il sopravvento tra condottieri, famiglie regnanti, imperatori e pontefici per approdare alla Rivoluzione francese. Oggi forse ci rendiamo conto come la democrazia, sia in Europa che in Italia sia in pericolo:   troppi sono i condottieri moderni, troppe sono le tendenze politiche, troppe le filosofie e le scuole di pensiero  dove tutti  liberamente si sentono  “comandanti, ministri, CT  o arbitri” e  meno delegati dal  loro popolo.  Dove sono finite le decisioni concordate collegiali e vigorose tali da essere riconosciute e realizzate come buone e giuste? Rare sono oggi le “Angela Merkel” che nel bene e nel male si dibattono per decisioni concordate. Altro non abbiamo che l’esempio di coraggio. Non è un caso che perfino gli accordi rafforzati dai più famosi giuramenti politici abbiano la tendenza a durare da   Natale a Santo Stefano, tanto per essere in tema! Ricordiamo il Giuramento della Pallacorda a Parigi del 20 giugno 1789? Con la scusa di dare potere al popolo, il fatidico giuramento sarà ribaltato a furor di popolo dal terrore, dal caos appena 2 mesi dopo il 14 luglio 1789: egalité, fraternité, liberté!
Cos`è cambiato nella spirale dei corsi e ricorsi della Storia? Forse il corso della Scienza? Nel momento di grande precarietà mondiale cagionata dal Coronavirus possiamo solo avvalerci di una grande speranza. Essa è basata sull’eroica e silenziosa azione di coloro che innumerevoli, grandi attori, agiscono come soldati al fronte, in trincea, per aria e per mare contro i ricorrenti attacchi del Coronavirus. Un nemico, un virus che, non visto né da radar, sonar, luci infrarosse/ ultraviolette, attacca, non prevedibile, come uno “tsunami” dove a miliardi e miliardi muove le sue ondate di orde ricorrenti e tranquillamente resiste al disordine del caos planetario!

I Coronavirus resisterebbero meno se l’ordine dei clinici e para-clinici potesse continuare a combattere in silenzio e in ordine, liberi da ogni disorganizzazione e da ogni tentazione lucrativa.

E’ importante ricordare i tempi della politica unilaterale e aggressiva dei secoli passati e di quelli più recenti che a ripetizione non sono stati capaci di mantenere e garantire l’auspicata “utopica” democrazia. Come non osservare, tristemente, che la malattia   auto-celebrativa del singolo si sta diffondendo tra i politici, è spesso non solo altamente infettiva ma sembra diventare endemica a livello mondiale. Come non riflettere sugli intrighi internazionali, sull’ organizzazione della sanità nelle varie regioni geopolitiche, sull’OMS che si adopera come può, sulle le grandi Officine Farmaceutiche che tutte si danno molto da fare, ma sembrano legate sostanzialmente a un unico motore di sviluppo che è quello del lucro.

Nella Cena delle beffe, Sem Benelli nel 1908 si espresse in questo modo: “ chi non beve con me peste lo colga!”.

La citazione calza a pennello quel vantaggio che in tutte le guerre e malattie più o meno pandemiche appartiene a chi sopravvive. L’eliminazione,  la scomparsa per una “peste” è uno strumento  regolato da gruppi nemici o da nemici privati . Penso perfino a Dante Alighieri che da pericoloso e inviso emigrato esule, ottenuta con successo la protezione di Ravenna, al suo ritorno da Venezia soccombe alla febbre malarica, che per certo non gli era stata ordinata dal medico! Dante avrebbe potuto evitare le paludi mefitiche delle Valli di Comacchio e passare per una strada più salubre. Era in buona salute ed aveva solo 56 anni. Seicento anni dopo succederà a Fausto Coppi! Penso anche al grande Michelangelo Merisi detto il Caravaggio che a 37 anni molto stranamente, proprio quando veniva graziato dall’esilio e dalle condanne muore anch’egli a causa della solita febbre malarica nella Maremma toscana.

Negli ultimi secoli bonifiche e vaccinazioni, igiene, acqua e antibiotici e ricerca hanno disegnato un incredibile successo di salute e   benessere grazie all’acume della scienza e degli stati. Simone Weil non diceva a caso che per la “peste” ci volevano i medici: prendiamoli ad esempio i nostri medici! La lotta dei medici clinici e dei paramedici ha bisogno del silenzio che rispecchia il buon senso e che sa aspettare paziente i tempi della scienza pura e indipendente.  La scienza è l’unica che li può proteggere assieme ai loro pazienti, se libera dalla contaminazione, dalla corruzione. Il nostro ultimo combattimento è quello che affronta le forze della comunicazione al soldo del lucro. Altre sono le forze dei media che coraggiosi giorno e notte regalano incontri privati pubblici didattici, facendoci penetrare nel mondo delle Sette Arti, dello Sport, della Ricerca, della Scienza, dell’Informazione. Anche loro eroici operatori offrono tutto quello che costituisce una cura indiscussa e indispensabile, analoga al confinamento, all’igiene, alle mascherine, agli interventi vitali, completata a medio termine dall’impeto efficace e si spera affidabile delle vaccinazioni.

Grazie agli eroici attori protettori del nostro corpo e delle nostre emozioni.